an original 10 cm of diameter label from 1968


riflessioni...idea di infinito.
Esiste tutto un nuovo modo di vivere la musica che amiamo nei nostri giorni, nel periodo dei social media tutto è spettacolo tutto è esibizionismo. E’ bello stare a guardare "chi ce l'ha piu’ lungo" in rete...ci si fa un’opinione piu’ completa di come sono veramente le persone e di come vivono il collezionismo. Io personalmente ho sempre vissuto la passione per la musica e il collezionismo come un arricchimento personale da vivere intimamente come completamento, senza ostentare e con spirito di servizio. Quando qualcuno mi ha chiesto di poter copiare la mia riflessione sull’etichetta Deram io gli ho detto che andava bene, tutto quello che so è a disposizione di tutti perchè questo è il mio stile di vita da sempre...poi l’ho rivista su Discogs ma con tanto di ringraziamenti per me, bene. Vedo un mondo che non mi piace e soprattutto nei social che ne sono la rappresentazione piu’ superficiale c’è il peggio ma oggi mi direte come si potrebbe farne a meno? La prima parte della mia vita è stata dedicata alla mia formazione ed è li che ho scoperto che le cose vanno vissute nella loro essenza. La filosofia marxista o quella cristiana sono meno belle e coinvolgenti perchè qualcuno le ha concretizzate nel modo sbagliato? Io direi di no. La stessa cosa vale per le tematiche culturali veicolate nella musica degli anni sessanta e settanta: l’amore è al centro del mondo, la giustizia sociale va tutelata, la natura va preservata perchè è la nostra madre...quanta bellezza c’è in tutto questo e in molto altro delle tematiche di quel periodo. E io sono restato li perchè solo li’ mi sento a mio agio. Io colleziono album originali perchè posso ancora avere attraverso la loro testimonianza integrale, un linguaggio decodificabile da me in modo esclusivo e personale, questo mi arricchisce totalmente come individuo e crea un humus fertile per ogni altra espressione culturale e artistica ...non vedo come la sterile e puerile ostentazione possa migliorare una persona e invece ne siamo circondati, condiamolo poi con un consapevole e artefatto cinismo ed il tutto rende popolari. Ho visto collezioni di 10000 titoli selezionati o anche 20000 e nessuno lo sa, costoro sono persone che ritengo positive e serene... perchè si deve rendere pubblico un aspetto cosi narcisista come il possesso non lo capisco, io penso che bisogna avere pudore del proprio ruolo e rispetto per chi ha meno fortuna non il contrario. Spesso si dimenticano i valori che vengono espressi dal linguaggio che adoriamo e questo è un vero sacrilegio. La musica è un veicolo culturale di cosi grande portata che non ha eguali, non ha confini. Ormai è a me evidente come il genio musicale sia, come in tutte le altre arti, espressione dell’assoluto e poco importa dell’involucro che lo contiene, egli è solo un tramite e spesso piu’ il sacco è vuoto e piu’ puo’ includere cose interessanti. La gestione di tutto questo bagaglio culturale troppo superiore alla propria personalità ha un prezzo che si paga spesso con la vità, questo è noto. Il segreto della genialità è sta nel percorrere sentieri divergenti all’ordinario ma nel percorrerli occorrerebbe una disciplina stoica ed epicurea allo stesso tempo e ciò e’ impossibile. Oggi la genialità non serve piu’, purtroppo non è piu’ concessa e tutto è business e visto che tutto è relativo ognuno vive la propria relatività e non siamo piu’ consapevoli e orgogliosi di condividere il progetto di infinito che è dentro ciascuno noi ma siamo individui relativi e meschini. Possa la musica che tutto immaginava, illuminare ancora ... o almeno ascoltandola auguriamoci di poter capire cosa potevamo essere e ancora divenire.